Valentini Angelo

“Ossessione”
21 Novembre – 11 Dicembre 2009

Tutti noi siamo soggetti a ossessioni: per ore, per giorni, o per tutta la vita. Sostanzialmente, è nostro compito cercare di diventare consapevoli delle cause di queste ossessioni, di indagarle e in questo modo superarle. Queste possono nascere dal nostro passato individuale, dall’infanzia o dalla vita vissuta in seguito.

Nal caso di Angelo Valentini non credo che le sue manifeste ossessioni derivino da qualche evento traumatico dell’infanzia o della giovinezza. Al contrario, le sue opere sono il risultato di riflessioni – che riguardano tutti noi – sull’espropriazione di gran parte della nostra sfera vitale. “AUTOMOBILES” – puzzolenti scatole di metallo, che senza impulso esterno si muovono da sé – condizionano la nostra realtà quotidiana, fino a spingere l’individuo, che si sente schiacciato da questa follia collettiva, al rigetto, al vomito. Gli ingranaggi continueranno a girare, fino a che tutto si dissolverà in una immensa cloaca, in un definitivo cumulo di rottami?

Mi immagino le prossime installazioni di Angelo Valentini a guisa di formiche. Le nostre città stracolme di auto sembrano già grandi formicai.

Angelo non è un sognatore romantico, non propone alcun miglioramento del mondo. Mette in mostra ciò di cui da tempo ci siamo accorti tutti, ma che abbiamo rimosso per il semplice fatto che continuiamo ad usare benzina e gasolio, imprecando nel traffico pur stando noi stessi al suo interno.

Angelo si muove all’esterno del consueto circuito dell’arte, in molti quadri ha mostrato il suo personale rifiuto per tutto ciò che ci opprime, per quello che ci troviamo a sopportare e patire.

Carrozzerie deformate e contorte si accalcano in strada diventate troppo strette, ossessionanti, avvelenete dai gas di scarico, in cui pare non vivere più nessuno, in cui nessuno più ha coraggio di frequentare le piazze.

Se proviamo, senza entrare nel merito delle categorie dell’arte, a stabilire un paragone con De Chirico: le piazze di Ferrara in tempo di guerra sono solitarie e deserte. Le strade di Angelo sono solitarie e stracolme.

Helmut Schober