Opere – Claudia Marchi

Il segno, il corpo, la pittura: la poetica

Mostra personale di Claudia Marchi

dal 07 al 24 Aprile 2018 – Ingresso Libero

Centro Arte LuPier – Via Matteotti 127 (ex Bernardelli) 25063 Gardone Valtrompia (BS)

telefono:  +390308336405 / +393384677060

Inaugurazione:    sabato 7 Aprile 2018, ore 18.30
Orari Galleria:    dal martedì al sabato:   16,00 – 19,00

 

Il Centro Arte Lupier presenta “il segno, il corpo, la pittura: la poetica” mostra personale di Claudia MARCHII, artista del ‘corpo’, del racconto del corpo, della sagoma/figura che trasfigura in un dialogo intimo e musicale.

Il presidente Pier Cattaneo, scrive dell’artista: E’ la bambina Claudia che impugna il gessetto sin dai primi anni di vita e disegna, insiste nella creazione di forme dialoganti, affida alla matita colorata e al foglio di carta la musica della vita che le scorre dentro. L’evoluzione grafica pittorica che caratterizza il fare artistico della Marchi negli anni della giovinezza prima e della maturità poi, trova nelle opere di ultima produzione soluzioni rappresentative di una rara efficacia poetica. Il tratto/sagoma del corpo è il soggetto base di ogni opera, un segno deciso, pulito, essenziale, da cui traspare tutta la tensione espressiva dell’artista, che fa piano piano precipitare il fruitore dentro le emozioni dell’insieme dell’opera, emozioni che sono di ciascuno e non necessariamente dell’autrice. Marchi vuole dire e non dire, farci comprendere un ‘parlato’ e impedircene contestualmente l’indagine, cioè vuole aprire la sua intimità per un confronto con il nostro inconscio profondo, ma subito si ritrae, si chiude, si fa impenetrabilmente ermetica.

 

Dell’opera di Claudia Marchi scrive il critico d’arte Mauro Corradini: “Oltre la sagoma, il cui compito è stato quello di fissare i limiti, le sovrapposizioni, la ritmica narrativa, emerge il colore che trascrive tanto il bisogno di narrare, quanto quello più inquieto di offrire il corpo con i dissidi e gli slanci che vengono dalla vita. Escono da questa esigenza propria del fare, …, le pagine pittoriche, i contrasti nell’uso dei toni e nello sviluppo delle strategie cromatiche, sia quando il colore viene steso come si trattasse di una superficie lineare, sia quando lo stesso colore traduce il bisogno di fraseggiare, insistendo nella pennellata, frantumandola e arricchendola, giocando con i contrasti e i toni, che nella storia della pittura ci hanno insegnato a suggerire emozioni, sentimenti e risentimenti. È la pittura che emerge e aggalla con forza; quasi si direbbe che la sagoma muta la sua sostanza nei valori cercati della pittura.” E ancora: “L’opera esprime tanto interiori rovelli, quanto sorridenti albe, che gli squilibri nel posizionamento, nella sovrapposizione e/o compenetrazione delle sagome, possono aggallare. …Come tutta l’arte in generale, senza proclami, a volte senza nemmeno sottolinearlo, l’iconografia ci trasporta in un universo “altro”; allo stesso modo, anche la pittura di Claudia Marchi, proprio con l’uso della sagoma, ci comunica un mondo poeticamente nuovo, di cui probabilmente abbiamo bisogno”

Possiamo concludere che la rassegna delle opere pittoriche di Claudia Marchi si presenta ricca di lavori piacevoli nell’impatto visivo ma altrettanto carica di messaggi emozionali, introspettivi e liberamente vivibili e partecipati. Mostra da vedere e…commentare.