L’artista, partito dall’estremo Oriente ormai tanto tempo fa e sbarcato in un angolo minimale della campagna piemontese, ci regala una pittura astratta, lontana dall’immagine figurativa che ci impone un’interpretazione. Nelle sue opere la libertà vive negli occhi di chi guarda; libertà di viaggiare insieme a lui, insieme ad Ulisse in questo viaggio immobile tutto di testa ed immaginazione.
Itaca è la metafora del viaggio, un viaggio all’interno dell’essenza umana, la continua ricerca di un «non so che» espresso attraverso la pittura, la profondità di forme e colori che si mostrano in assoluta semplicità. Le emozioni e i sentimenti di colui che attende di poter porre fine al suo viaggio, di arrivare a destinazione, di tornare ad Itaca. Tutta la sua opera pittorica sembra raffigurare l’evoluzione e l’avanzare del tempo. Tutto questo entra in gioco nelle tele di Horiki con limpida chiarezza ma anche con altrettanta esenzialità, tanto che ci porta ad un grado di sublimazione visiva al limite dell’astrazione pura.